Barolo Boys…le origini
Ci trovavamo dopo una lunga giornata di lavoro al campetto parrocchiale per dare quattro calci al pallone – l’erba era alta sui lati, ma davanti alla porta ampie chiazze aride facevano ben rimbalzare il pallone – imparavamo a giocare a calcio e il nostro sogno era quello di entrare in uno stadio per realizzare quel goal che avrebbe potuto rendere famoso qualcuno di noi – invece eravamo semplicemente un gruppo di amici che vivevano in un paesino di Langa, ancora poco conosciuto e quasi solitario sulla sua collina – di mestiere facevamo il vino, quello genuino, quello sano, che si ottiene schiacciando gli acini con i piedi, con la sua storia e le sue tradizioni, ma nessuno sapeva, nessuno conosceva quale sarebbe potuto essere il futuro – e anche noi non sapevamo cosa sarebbe successo dopo – continuavamo a ripercorrere i passi e ad applicare le tecniche dei nostri genitori e dei nonni che ci venivano tramandate con racconti nelle lunghe serate d’inverno – però a un certo punto cominciammo a credere che il vino poteva essere una grande opportunità e lentamente, ma rispettando sempre quanto ci avevano trasmesso le generazioni precedenti, abbiamo proseguito senza farci illudere dalla chiamata delle fabbriche e rimanendo fedeli al territorio, ai suoi profumi e ai suoi colori, alle sue fatiche e alle sue incertezze – e nel frattempo ci siamo anche specializzati, abbiamo studiato, non abbiamo lasciato che fosse solo la tradizione a sostenerci, ma salvaguardandola abbiamo introdotto stimoli e attività moderne, macchinari e tecnologie che ci hanno permesso non solo di continuare a produrre il re dei vini, ma di saperlo proporre sempre più elegante e raffinato, importante e concreto nei bicchieri in tutto il mondo – oggi continuiamo questo percorso, portiamo i nostri figli nelle vigne facendo toccare anche a loro il patrimonio che la natura ci ha dato e che siamo tenuti a preservare affinché tutti, ma proprio tutti possano almeno una volta nella vita poter assaggiare un bicchiere del nostro lavoro – ci resta però nel cuore quel desidero di fare goal, in uno stadio pieno di gente, mostrare a tutti quella maglia color del vino, color Barolo … e allora nelle nostre pause continuiamo a giocare a pallone, con allegria e goliardia, portando ovunque quell’armonia e quel piacere che solo un buon bicchiere può generare in un gruppo di amici, sognando che il nostro successo possa continuare per tutte le generazioni a venire.
MC